VICE Italia parla del nostro Referendum

Pubblicato da Unione Donne Sammarinesi il

Nel territorio europeo sono rimasti davvero pochi i paesi in cui l’aborto è completamente illegale—e uno di questi è San Marino.

Secondo il codice penale del microstato, l’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) è punita con la reclusione da tre a sei anni; sono previste pene analoghe anche per chi aiuta la donna ad abortire. L’Ivg non è consentita nemmeno nei casi di stupro, incesto o malformazione del feto.

Negli ultimi vent’anni ci sono state diverse proposte di depenalizzare e legalizzare l’aborto. Nel 2003, ad esempio, forze politiche progressiste e cittadini avevano provato a sollecitare il governo con strumenti di democrazia diretta, ma alla fine non se ne era fatto nulla.
Ora però le cose potrebbero cambiare. L’Unione Donne Sammarinesi, un’associazione che si batte per l’implementazione dei diritti civili a San Marino, ha infatti proposto un referendum. L’obiettivo è quello di arrivare a rimuovere sanzioni e regolare legalmente l’aborto, consentendo di “interrompere volontariamente la gravidanza entro la dodicesima settimana di gestazione,” oppure anche oltre in caso di pericolo per la salute fisica e psicologica.
Lo scorso 15 marzo il Collegio Garante della Costituzionalità ha dichiarato ammissibile il quesito, mentre la raccolta firme necessarie per proporlo andrà avanti fino a giugno del 2021. Il referendum dovrebbe tenersi il prossimo autunno.
Come ha spiegato al “Corriere della Sera” Karen Pruccoli, esponente di Uds, l’idea di fondo è replicare l’esperienza dell’Irlanda—che nel 2018 ha legalizzato l’aborto attraverso un referendum. “A lungo a San Marino ha dominato un atteggiamento ipocrita: far finta che non esista il fenomeno dell’aborto,” ha aggiunto Pruccoli. “Ma San Marino non è così retrograda come potrebbe sembrare dall’esterno.”
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