Cosa NON vogliamo nella legge sull’IVG

Pubblicato da Unione Donne Sammarinesi il

📢 APPELLO AL CONSIGLIO GRANDE E GENERALE

📌 UDS chiede al Consiglio Grande e Generale, nell’ultima fase dell’iter legislativo, di rispettare la volontà popolare espressa con il Referendum.

📌È giunto il momento di lasciare da parte opinioni personali, ideologie politiche, campagne elettorali, populismi, bandierine, ripicche e steccati e di legiferare in modo serio e responsabile, rispettando ciò che il Paese ha chiesto con il 77,3% dei Sì e ciò che Unione Donne Sammarinesi chiede da anni: una legge chiara, coerente, moderna che renda l’IVG di facile accesso per le donne che hanno bisogno di questo trattamento sanitario.
 
📌 UDS chiede una legge che non sia contraddittoria, che non preveda ostacoli, condizionamenti, ingerenze nelle scelte personali delle donne, coppie e famiglie.
  
📌 UDS chiede un Consultorio, non obbligatorio, ben organizzato con personale professionale adeguatamente formato che diventi un punto di riferimento per la cittadinanza non solo in tema di IVG e pianificazione familiare ma anche per la contraccezione, il monitoraggio della salute sessuale femminile e maschile ecc.
 
📌 UDS chiede che le associazioni private siano escluse dal sistema sanitario pubblico e che il pubblico torni a fare il pubblico senza deresponsabilizzarsi e senza delegare.
 
📌 UDS chiede che la privacy delle donne sia tutelata ai massimi livelli e che chiunque violi il dovere della riservatezza sia gravemente punito.
 
📌 UDS chiede quindi che al momento di votare il voto espresso da ogni singolo Consigliere e da ogni singola Consigliera sia un voto rispettoso del Referendum, della volontà popolare, delle donne e della loro libertà.
 
👉 Abbiamo atteso troppi anni per essere deluse proprio nella parte finale quando la responsabilità di una buona legge è nelle mani della politica.
 
✅ Ci auguriamo di poter festeggiare, oltre ad una legge adeguata, il ritorno della buona politica.

🗳 L’esito del Referendum del 26 settembre 2021 ha mandato un segnale chiaro alla politica: la cittadinanza vuole – e lo vuole da tanto tempo – una legge che renda legale l’Interruzione Volontaria di Gravidanza entro i limiti stabiliti dal quesito referendario. La nostra Repubblica arriva oltre quarant’anni dopo l’Italia e chiede una legge laica e moderna che rispetti la libera scelta della donna.

🏆 L’esito del Referendum sammarinese con il 77,3% dei Sì rappresenta un record a livello mondiale.

📌 Nel Referendum del 2007 il Portogallo ha reso legale l’aborto con il 59,2% dei Sì.
📌 Nel Referendum del 2018 l’Irlanda ha reso legale l’aborto con il 66,4% dei Sì.
📌 Nel Referendum del 2021 Gibilterra ha reso legale l’aborto con il 62,8% dei Sì.

📌 Pochi giorni fa nel Kansas (USA) circa il 60% dei cittadini ha deciso tramite un Referendum di continuare a garantire il diritto all’IVG inserito nella Costituzione dello Stato.

✅ Oggi i sammarinesi chiedono alla politica il rispetto della volontà popolare, al di là delle ideologie politiche, al di là delle opinioni personali, al di là del tanto invocato “voto di coscienza”.

✅ La legge che dovrà essere varata non è una legge di iniziativa politica. In tutti questi anni la politica non ha mai voluto legiferare in merito. È una legge di recepimento di un Referendum popolare e la politica seria e responsabile ha un unico compito: rispettare la volontà popolare espressa con il Referendum, inclusi i principi ispiratori del quesito che UDS ha promosso durante la campagna referendaria.
 
🟠🟣 UDS chiede una legge che recepisca la volontà popolare e non contenga principi di chiara ispirazione antiabortista, secondo i quali la scelta della donna deve essere condizionata, influenzata, limitata e possibilmente ostacolata.
📄 All’art. 4 della legge approvata in Commissione Sanità si stabilisce che, come parte integrante del consenso informato per l’accesso all’IVG, il Consultorio è obbligato a rendere note alla donna “le strutture associative riconosciute operanti nel territorio che possono dare sostegno alle madri”.
 
❓ Non è chiara la modalità con la quale l’operatore sanitario dovrà “renderle note” queste strutture associative: dovrà distribuire un volantino antiabortista con le immagini raccapriccianti che abbiamo visto in campagna referendaria? Le dirà di parlare con un’associazione antiabortista prima di essere sicura della sua scelta?
 
❗ Se da una parte le associazioni riconosciute hanno diritto di esistere e di promuovere – a proprie spese – le proprie attività, crediamo sia inaccettabile anche solo pensare che il personale sanitario pubblico debba fare pubblicità ad enti privati e che tale promozione sia addirittura parte del consenso informato per l’accesso all’’IVG!
 
I motivi per cui UDS è fortemente contraria a questo comma dell’articolo 4:
1️⃣ La promozione di organizzazioni private da parte del personale sanitario pubblico rappresenta una grave violazione del Codice Deontologico del personale PA. Basti vedere il caso “badanti”.
2️⃣ Le strutture associative di cui si parla sono unicamente quelle che danno sostegno alle madri con il chiaro intento di promuovere le attività di specifiche associazioni: quelle cosiddette pro-vita.
3️⃣ Lo Stato non può abdicare al proprio ruolo e delegare al privato! Il pubblico deve fare il pubblico.
4️⃣ Da sempre UDS chiede un accesso all’IVG rispettoso della volontà della donna e privo di ingerenze morali, stigmatizzazione, intenti dissuasivi, giudizi e condizionamenti.
 
⚠️ Voler promuovere le associazioni pro-vita proprio all’interno del Consultorio rappresenta il solito piano strategico fallimentare degli antiabortisti finalizzato a voler impedire gli aborti tramite la colpevolizzazione morale delle donne.
📄 L’art. 2 della legge approvata in Commissione Sanità riporta: “In ogni caso il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza è considerata extrema ratio”.
 
🔎 Con extrema ratio si intende l’ultima soluzione possibile, quella a cui ricorrere quando tutti i possibili rimedi ad una determinata questione sono già stati tentati senza successo.
 
❓ Significherà forse sottoporre la donna ad un interrogatorio finalizzato a capire quali siano i problemi personali che determinerebbero la sua scelta? E se la donna non avesse alcun problema di carattere lavorativo, familiare o economico, ma semplicemente non volesse diventare madre?
 
❗ Il concetto di extrema ratio è in palese contraddizione con l’art. 3 della legge dove si stabilisce che “la donna maggiorenne può richiedere l’IVG senza obbligo di fornire alcuna motivazione a tale richiesta”.
 
🤔 Come si concilia la libera scelta della donna con la necessità di determinare se tale scelta sia la soluzione estrema? Chi stabilisce se la scelta della donna è o non è l’extrema ratio? Sulla base di cosa lo si stabilisce?
 
🙋‍♀️ L’IVG non deve essere una concessione e nessuno deve stabilire se sia giusto o meno per la donna. Solo lei può decidere.
🚩 In seconda lettura c’è il rischio che il Consiglio Grande e Generale approvi un articolo che preveda la presenza di rappresentanti di associazioni antiabortiste all’interno del Consultorio.
 
❗ UDS esprime la sua forte contrarietà a questa possibilità. Non è accettabile consentire la presenza di persone fortemente contrarie all’aborto – con chiari intenti dissuasivi – nei luoghi dove le donne devono poter inoltrare la loro richiesta di IVG senza ingerenze di alcun tipo e nel pieno rispetto delle loro scelte personali.
 
❗️ È inoltre fondamentale tutelare la privacy di chi accede al Consultorio per l’IVG o altre necessità.
 
🧐 Questa possibilità sarebbe in palese contraddizione con l’articolo approvato che prevede la tutela della donna da pressioni morali, oltre alla tutela della sua privacy durante tutto il percorso per l’IVG con protocolli che stabiliscono alti livelli di protezione dei dati e pene severe per chi viola la riservatezza della donna.
 
❌ UDS esprime un forte ed incondizionato NO alla presenza di associazioni antiabortiste nel Consultorio.
📄 La mancanza di un efficace confronto fra le forze politiche prima della Commissione Sanità non poteva che produrre un testo di legge confusionario, contraddittorio e incoerente.
 
✅ Da una parte emendamenti perfettamente corrispondenti alla richiesta della cittadinanza di una legge chiara, moderna, più avanzata della 194 italiana, pienamente rispettosa della libertà delle donne.
 
❌ Dall’altra emendamenti con intenti opposti, tendenti a rendere l’IVG un percorso ad ostacoli, sottoponendo la donna ad interrogatori, ingerenze, giudizi morali per dissuaderla dalla sua scelta.
 
↪ Questo modo confusionario e disorganizzato di legiferare non poteva che produrre un testo fortemente contraddittorio:
✅ l’IVG come libera scelta ❌ ma anche come extrema ratio
✅ la donna è libera di scegliere ❌ ma bisogna fare di tutto per ostacolare la sua scelta
✅ accesso libero all’IVG ❌ ma solo dopo un interrogatorio
✅ il Consultorio facoltativo ❌ ma anche obbligatorio
✅ la tutela della privacy ❌ ma anche la presenza di persone esterne al servizio pubblico che vogliono conoscere i tuoi fatti personali
✅ il divieto di esercitare pressioni morali sulla donna ❌ ma la presenza di antiabortisti nel consultorio
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Categorie: Articoli

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